Intervista a Kristen Stewart su ‘The Yellow Handkerchief’ e non solo!

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.Mary.
icon12  view post Posted on 24/2/2010, 16:32




Intervista a Kristen Stewart su ‘The Yellow Handkerchief’ e non solo!

Nel film in questione, Kristen Stewart interpreta Martine, una teenager solitaria che si trova a fare un viaggio con un ragazzo, Gordy (Eddie Redmayne) che vorrebbe avere una storia con lei, e Brett (William Hurt) un ex-detenuto, appena uscito di prigione che sta cercando di riconciliarsi con il suo passato. I tre stanno andando nella stessa direzione, e presto il loro rapporto si farà più intimo, cambiando in vario modo.
Alla conferenza stampa in occasione della presentazione del film, Kristen ha raccontato di come ha accettato di fare parte di questo piccolo film indipendente. Dando poi anche alcuni aggiornamenti su ‘Breaking Dawn, e dicendo quanto sia emozionata all’idea dell’uscita a marzo di ‘The Runaways’, per finire con la sua speranza di poter finalmente realizzare il desiderio di fare ‘K-11’ con la madre.

D. Com’è stato interpretare questo personaggio quando ancora non avevi esperienza di ruoli principali?

R.Sempre, quando devi interpretare qualcuno che non sia tu, ti allontani da ciò che conosci e ti rassicura, ma è necessario farlo. E più il ruolo è importante, più la cosa è difficile, ma va bene.

D. In che cosa ti senti vicina a Martine?

R. Martine è la tipica ragazza che vorrebbe andare in giro, divertirsi e partecipare a quello che succede, ma che si è trovata in difficoltà così tante volte da pensare che ‘non sarà più possibile’. E’ chiusa in sé stessa ormai e si sente al di sopra di chiunque. Non può parlare con le persone perché l’hanno delusa molte volte ed è per questo che si sente migliore di loro. Ma in questo viaggio succederà una cosa del tipo ‘oh, mio Dio, non ti ho mai guardato e ora che ho aperto gli occhi, riesco a vederti’, ed è bello assistere a questa trasformazione. Mi è piaciuto molto fare questo film.

D. Sapevi che il film prendeva spunto da un film giapponese, e lo hai visto?

R. Avevo saputo che era tratto da un film giapponese, ma dato che è poi diventato qualcosa di completamente diverso, non ho più visto l’originale.

D. Com’è stato il coinvolgimento di Arthur Cohn, il produttore, nel film?

R. Credeva molto nella storia. E’ uno della vecchia scuola e il suo primo pensiero era ‘sono il produttore e mi prenderò cura di tutti, e le cose più importanti sono, il film, le performances, il cioccolato e le attenzioni’.

D. Il tuo personaggio non ha fortuna con gli uomini, dal padre che se ne va al ragazzo che la scarica all’inizio del film. Com’è andata con Gordy (Eddie Redmayne) che è invece invaghito di Martine?

R. Quello che lei non vuole è essere di nuovo ferita, ha aperto gli occhi e non vuole che altri uomini le possano fare ancora del male. E’ il tipo di ragazza che vuole stare da sola, perché ogni volta che ha provato a non esserlo è stata delusa. Ma questo viaggio le insegnerà molte cose.
Secondo me, quello che convincerà Martine a rivalutare Gordy è il modo in cui Brett (William Hurt) lo considera. E poi c’è l’episodio in cui uccidiamo un cervo e ci troviamo tutti a provare una fortissima emozione. Qui lui l’aiuta a rendersi conto di pregiudizi che non sapeva di avere. E così diventa più disponibile e capisce di non voler più essere così chiusa in sé stessa.

D. Com’è stato per te, all’epoca molto giovane, lavorare con William Hurt?

R. E’ l’attore più attento, e che si impegna duramente, tra quelli con cui ho lavorato. E dico questo in genere degli attori con cui mi piace lavorare. Mi capita di dire ‘oh, è un attore che si impegna molto e lo apprezzo ’ di molti attori, ma nel suo caso si può dire che è più avanti su tutto. Mi ha aiutato molto a capire le cose, che non sarebbero state le stesse senza il suo aiuto. Senza di lui mi sarei fatta certamente un’altra idea della storia.

D. Ci sono scene speciali nel film?

R. Quella in cui ci baciamo per la prima volta, è ‘la’ scena. E’ stata veramente impegnativa soprattutto per come era stata scritta. Il mio personaggio è molto esplosivo e istintivo. Non vi aspettereste mai che un esserino come lei potesse avere reazioni simili. Reazioni che Gordy non è d’altronde in grado di capire. Sono come i lati opposti di un magnete. Non posso guardarla quella scena. E’ quella in cui ero più insicura, tecnicamente parlando. E’ molto emotiva Martine in quella scena e ruvida, e ancora non la si conosce bene. Era un momento molto importante per lei, ed ero nervosa perché temevo di sbagliare. Non volevo assolutamente che sembrasse una pazza, per nessuna ragione al mondo.
I personaggi erano molto precisi nella sceneggiatura tanto che o li si faceva così o non avrebbero avuto senso. Sarebbe diventata una storia più generica … Molte delle cose che riguardano i personaggi sono dei non detti. Ed era quello che mi rendeva nervosa. Ma è nella scena finale che ho messo tutta me stessa perché era stata scritta in maniera diversa da come l’abbiamo fatta. Ma eravamo lì e pioveva e avevamo poco tempo, ‘ok, abbiamo 10 minuti a disposizione’. Era molto emozionante perché ogni cosa in quel momento la coinvolge. Non ha ancora la pelle dura e sente tutto molto fortemente. E’ il momento della verità

FONTE;

SPOILER (click to view)
*-*!
 
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