GIOIA

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view post Posted on 10/11/2011, 21:55




Pattinson & Stewart: Stiamo arrivando ma ci fermiamo poco


Tra pochi giorni al cinema il primo capitolo del gran finale della saga di Twilight. Nella quale lui e lei cominciarono semisconosciuti a recitare la storia del vampiro sedotto dalla studentessa. Nel frattempo sono successe alcune cose: si sono abituati alla celebrità, si sono innamorati davvero.E si sono pure un po’ stufati

Kristen Stewart: il prezzo da pagare per essere bella

Sullo schermo: devi sposare un vampiro, partorire una creatura sovrannaturale, rischiare a ogni bacio di essere morsa sul collo. Nella vita: non puoi fare una passeggiata né un viaggio da sola, e se dici una sciocchezza la gente pensa che tu sia stupida. Ecco perché è arrivato il momento di “spostarsi da Twilight”

di William Spark

Ti fissa con quell’aria seria, inclinando appena la testa di lato, e di nuovo ripete quel che ha già detto altre volte: «La mia età è irrilevante. Quello che siamo non dipende da quanto tempo abbiamo trascorso su questa terra». Fa comunque una certa impressione che, a 21 anni appena, la vita di Kristen Stewart sia indissolubilmente legata al personaggio di Bella. E impressiona pensare alla coincidenza tra amore per fiction e nella vita: la passione tra lei e Pattinson, nata sul set, a quanto pare – sebbene i due non abbiano mai confermato ufficialmente – resiste indenne a Twilight. O forse, addirittura, se ne nutre, con la differenza che i baci sullo schermo sono ogni volta, per Bella, potenzialmente letali: un vampiro non può cambiare la sua natura, e sogna sempre di affondare i denti nel candido collo della sua innamorata.

I vampiri le sono sempre piaciuti?
Sì, perché sono pericolosi. E a noi ragazze piace correre qualche rischio.

La intristisce sapere che sta per finire tutto?

È strano pensare che non dovremo girare il prossimo episodio. Ma sia io che Robert sentivamo che doveva finire. L’ultimo romanzo è diviso addirittura in due film, più di così non potevamo andare avanti. Insomma: è triste, ma non è triste. E bisogna apprezzare quel che è stato, senza rimpianti. È stato così anche l’ultimo giorno di riprese: è volato via, eravamo tutti stanchi e non vedevamo l’ora di tornare a casa borbottando «domani è un altro giorno».

In Breaking Dawn - Parte 1 e 2, Bella affronta parecchie prove. A partire dalla nascita della sua creatura, per metà vampiro e per metà umana.
Senza contare il matrimonio con Edward, e la crescita sovrannaturale della creatura. In un solo film succedono cose che la gente normale non sperimenta neanche nell’arco di una vita. Ricordo di aver pensato spesso: «Wow, questo è troppo».

Perché Bella è ossessionata da Edward, che è decisamente negativo per lei?
In realtà la sua è un’espressione di coraggio e forza: sceglie di sottomettersi in nome di qualcosa che per lei ha un valore. Potrebbe fuggire ma decide di restare ad affrontarla, anche se è più potente di lei. Capisce perfettamente di dover combattere per qualcosa che va oltre Edward, e oltre se stessa. Quel che accade non riguarda più solo loro e infatti, per la prima volta, i due sono in totale conflitto.

E lei, Kristen, ha mai odiato Edward?

Ho provato sensazioni molto negative, a tratti desideravo che mi stesse fisicamente alla larga. I temi della dominazione da un lato, del masochismo dall’altro, qui vengono fuori in modo molto evidente. Bella invece mi è sempre piaciuta molto, anche quando si trasforma in qualcosa di simile a un animale selvaggio: è protettiva.

Perché è una madre, immagino.
E perché le sue sensazioni sono più intense di qualunque cosa abbia mai provato prima. Penso che Bella sia la parte più forte della coppia; Edward avrebbe mandato tutto all’aria più volte, anche se in teoria desiderano entrambi la stessa cosa.

Lei, insomma, ci tiene più di lui?
Non credo che il punto sia questo. Ma, a differenza di Edward, si rende conto di quel che sta per avvenire.
Ed è più ottimista e positiva.
Lui non ha fiducia; lei invece, come credo capiti a molte madri, ha una specie di intuizione divina, sovrannaturale. Semplicemente sa che le cose, alla fine, andranno bene, e per questo si prende sulle spalle il peso di quel che accade. Qualcuno ha suggerito che Bella non sia un bell’esempio per le giovani, ma non sono d’accordo: se guardi la vicenda in modo superficiale, di sfuggita, un’interpretazione del genere ci può stare. Ma se hai letto il libro, il pensiero non ti sfiora.

La nascita della creatura fa discutere: in molti la considerano una scelta antiabortista.

Ne avete parlato anche sul set?
Certo, era inevitabile. La nostra speranza è che il pubblico non si fissi su una lettura ideologica. Bella stessa non ha idee ben definite al riguardo. Non è una persona religiosa: semplicemente, combatte per qualcosa di bello e inevitabile, quasi un segno del destino.

La scena del parto, in sé, è truculenta. Non sarà dura, soprattutto per le fan più giovani, vedere la loro eroina affrontare un passaggio tanto crudo?
La scena comunque doveva essere d’impatto, spaventosa. Bella arriva vicina alla morte ed è è davvero pronta a tutto. Un passaggio forte ma necessario.

E le scene di sesso?

Nel film sono esplicite, nel libro vengono solo accennate.
È la prima volta per Twilight. Mentre giravamo ho riflettuto sull’opportunità di quel che stavamo facendo. Poi ho visto il film e mi pare intenso, ma non disturbante. Soprattutto, dice qualcosa di importante sulla forza e la passionalità del legame tra Edward e Bella.

Nel film sta per avere un figlio e sposarsi. E nella vita?
Non è così incredibile che una ragazza della mia età faccia un figlio: una delle mie migliori amiche è appena diventata mamma. Io non sogno di avere un bambino presto, ma non ho avuto nessun problema a relazionarmi con l’idea di maternità.

Non ha paura di restare intrappolata del suo ruolo in Twilight?
Oggi ho la sensazione che non finirò mai di rispondere a domande sul film. Sono molto legata a Bella: in generale mi affascina l’idea di seguire l’evoluzione di un personaggio, come ho fatto con lei. Perderla proprio ora che ho la sensazione di conoscerla così bene mi deprime un po’. E sono sicura che per i fan sarà in qualche modo lo stesso: non riusciranno a scindere del tutto me dal personaggio. Però mi è chiaro che professionalmente devo spostarmi da qui, e al più presto.

Quanto le è costato, in termini di rinunce personali, interpretare Bella?
Oggi mi è molto difficile fare quel che davvero voglio. Buffo: da un lato sono estremamente fiera del mio lavoro, dall’altro è il lavoro stesso a impedirmi di realizzare i miei desideri, come una passeggiata o un viaggio con un’amica. La pressione dei fan spesso mi manda in crisi, anche perché sono un libro aperto e succede che mi chiedano: «Ehi, Kristen, tesoro, cosa c’è che non va?». A quel punto, di solito, mi viene da piangere.

Il prezzo della fama, nel suo caso, è molto alto.
C’è un altro aspetto per me faticoso: con le persone che conosci da sempre sei abituato a presentarti per come sei, senza filtri o finzioni. Ma se parli in pubblico e dici una cosa stupida, la gente tende a pensare che tu sia stupida.

Dev’essere fastidioso.
Ancora più fastidioso è il fatto che qualcuno mi guardi in faccia e pensi di sapere tutto di me. Motivo per cui sento spesso l’esigenza fisica di stare da sola.

Mi racconti, la prego, almeno un lato divertente.
Mi fa sorridere il fatto che all’inizio nessuno avrebbe scommesso su di me: persino Jodie Foster, con cui ho lavorato in Panic room, ha detto che non se l’aspettava.

Siete rimaste in contatto?

Qualche volta ci incontriamo. È sempre stata protettiva e materna con me, e il messaggio che mi manda ogni volta è: «Ehi, fatti sentire, ci sono tante cose che mi piacerebbe insegnarti». È un’opportunità che non vorrei lasciarmi sfuggire, anche se in questo periodo sono sommersa dagli impegni, perché lei è una persona e una professionista straordinaria. Ho imparato molto da lei, per esempio sull’etica professionale degli attori, sul modo in cui si devono trattare le altre persone quando si diventa famosi.

E cioè?
Con grandissimo rispetto.

Come vede il suo futuro, Kristen?
Sogno di poter interpretare sempre ruoli straordinari restando in una zona magica, in cui la vita scorre fluida, tutti mi vogliono bene e sono indulgenti con me.
(Traduzione di Stefano Stogl)

;FOnte

 
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